Passa ai contenuti principali

L'inquietudine della Passione

Siamo disposti ad andare a piedi?


Nella mia vita musicale caratterizzata dallo studio, dall'insegnamento, dal guardare e ascoltare, ho riconosciuto sempre il desiderio dal quale è nato tutto. Non c'è ora del quotidiano nella quale non possa dire di desiderare con passione. Grazie ad una inquietudine, conosco; è grazie a questa forma di vita nella vita che riesco ad amare.
Addentrandomi in un aspetto non poco significativo della vita di un compositore barocco, mi sono rasserenato, perché questo uomo di nome J.S.Bach ha sviluppato all'ennesima potenza questa inquietudine. Ricordo, studiando un trattato, un particolare non indifferente di Bach: percorse a piedi molti chilometri per andare ad ascoltare organisti più anziani. Diremmo oggi, in un contesto scolastico: si aggiornava! Secondo me non si tratta però di un aggiornamento, si tratta di PASSIONE. 

Cos'è questa passione?

Passione secondo me vuol dire non avere tempo, cioè, il tempo che ho a disposizione non mi basta per quanto amo, non lo considero per stare alla presenza di questa necessità, della presenza che mi ricrea.
In questo periodo, se siamo vigili, cioè se non ci facciamo "scivolare" la realtà, molti casi di passione ci stanno caratterizzando. In questo tempo di COVID-19, molti medici, infermieri, non sanno più cos'è il tempo pur di stare con i loro amici pazienti, curarli senza sosta e senza tregua. Questa Passione che caratterizza l'umano, umanizza chi guarda la realtà così urgente. Aver Passione è avere cura. La vita è tutta una passione appassionata; se dai la vita senza tempo entri nel tempo, entri in contatto con il Mistero. Quindi, che bello alzarsi la mattina con l'inquietudine della vita!
J.S.Bach credo sia l'emblema della Passione per la musica dalla quale sono scaturite tante cose tecniche, formali, organologiche ecc.. Così come Bach è l'emblema per la passione per la musica, un padre o una madre sono l'emblema per la passione dei figli. Guardando uno che ha passione si impara a gustare e ad accendere la possibilità del cuore.
Il nostro Johann, allora, si mette in moto, macina chilometri per conoscere, capire perché il cuore vibra così tanto per l'ascolto di un maestro o per vedere un posto che non avrebbe visto prima.
Da questa Passione che lo caratterizzò, nascono le innumerevoli possibilità lavorative che ebbe, nasce anche il rapporto con la musica organistica. Sarà il Luteranesimo a spalancargli l'amore per il corale, tanto da dedicare molte ore della sua giornata nella composizione di tali opere per l'assemblea dei fedeli. Nel Barocco, era consuetudine quella di prendere un testo antico e musicarlo oppure comporre dei preludi corali che servissero da intonazione prima del canto dei fedeli. Non stiamo parlando di poca roba ma di monumenti, come quando ci si trova dinanzi ad un capolavoro dell'arte e si fa silenzio perché ciò che guardiamo ci penetra il cuore.
J.S.Bach è un compositore che ha dato alla luce innumerevoli opere per tanti strumenti, è pieno di Dio ed è stato un uomo che con passione, pur con il suo temperamento ha partorito capolavori che ci parlano oggi e che studiamo e mai finiremo di studiare. Molti direbbero, che genio, che bravo. Sapete una cosa? non si tratta di essere dei geni, si tratta di mettere da parte il tempo che ci incastona il respiro per dare respiro alla libertà, vivere lo Spirito.
Vi propongo l'ascolto di un corale-preludio tratto dalla raccolta Orgelbuchlein che Bach ha composto per il suo essere fedele alla chiesa protestante ma che è un buon mezzo per la tecnica organistica.
Il Corale in questione è il BWV 639 Ich ruf zu dir, Herr Jesu Christ (Ti invoco Signore Gesù Cristo). Come è consuetudine, in questo tipo di scrittura, troviamo una voce solista che canta con il registro particolarmente tedesco, la cornetta, al secondo manuale mentre registri fondi accompagnano la voce sul primo manuale e al basso che è caratterizzato dalla pedaliera.
Il video è recente, riguarda una mia esecuzione con organo barocco. Buon ascolto!


Post popolari in questo blog

Un fatto che sta accadendo!

Siamo già tornati photo by Simone Spada In questi giorni di chiusura totale, c'è il rischio di una otturazione totale del desiderio, perché può accadere di essere vinti dalla Pandemia in atto. Stare chiusi in casa non ha mai fatto bene a nessuna età, tanto che è bene tornare a casa, vivere la casa con il giusto rispetto di sé e di chi ci sta attorno.  Oggi, però, dobbiamo fare uno strappo alla regola perché oltre ad essere molto seria questa epidemia, può esserci più di qualche problema se si continua a condurre la vita "sociale" di qualche settimana fa. Per cui: RIMANIAMO A CASA! Questo stare fra le mura domestiche ci sta facendo riscoprire il gusto dell'essenziale, di guardare le cose con un ritmo diverso, quello della semplicità. Stiamo vivendo un'occasione speciale per andare nel profondo delle trame familiari, del nostro essere uomini e donne. Detto sinceramente, non interessa quando finirà questo momento ma che sia vissuto intensamente per cap...

A chi appartieni?

La Ministerialità, la mia vita Oggi percorriamo un sentiero sconosciuto per molti o frequentato da molti ma mai approfondito:  La Ministerialità. La domanda che caratterizza qualche anziano del sud Italia, incuriosito alla vista di una persona nuova,mai "respirata" prima, è: a chi appartieni? Penso che l'emblema del mio libro consista proprio in questo interrogativo. Io appartengo a questo avvenimento, all'incontro che mi è accaduto, sono di quello lì che molti anni fa si è fatto sputare e non ha detto niente, flagellare e pazientemente ha amato, crocifiggere e oggi mi ama, domani mi ama, per l'eternità mi vuole felice con sé.  Il punto fondamentale della vita, secondo me, è essere di un altro, riconoscere uno sguardo che ti fa ricominciare ad ogni istante anche quando sei stanco e svogliato come accade il lunedì mattina. Sì, il problema è proprio il lunedì mattina, quando dinanzi a te hai tutta la settimana e tutta la tua libertà da arare c...