La Cathédrale engloutie
Dopo essere stati in compagnia di Satie, oggi vi presento Claude Debussy, un compositore anch'egli francese che ha preso in considerazione il simbolismo musicale colpito dalla musica di Satie. Infatti, come nelle Quatre Ogives si mettevano in luce alcuni aspetti: le finestre, il canto piano ecc.., ora con questo preludio possiamo notare che questi aspetti soprattutto il canto gregoriano, vengono ripresi e portati all'ennesima potenza, forse è il caso di dire: vengono fatti emergere.
I Preludi di Debussy sono compresi in due libri e ogni pezzo non ha un titolo se non alla fine del brano perché Claude non vuole distogliere l'ascoltatore o l'esecutore da ciò che quelle note possono evocare. Inserendo un titolo alla fine, vuole creare una prosecuzione di ciò che si è ascoltato, vuole lasciare chi ascolta libero ma dandogli una proiezione.
Ho scelto di proporvi questo preludio perché oltre a creare un collegamento con ciò che vi ho raccontato nei post precedenti, credo, che corrisponda molto bene a ciò che oggi viviamo e stiamo vivendo.
La questione inerente al COVID-19 sembra schiacciarci ma non dobbiamo perdere di vista che si può riemergere proprio come gli accordi di questo preludio. C'è una speranza proprio come la presenza di questa Cattedrale "sommersa" che non è solo un manufatto artistico come tante chiese che oggi non possono celebrare con la presenza dell'assemblea dei fedeli. Se notiamo bene, la presenza dell'armonia in questo preludio c'è ma è caratterizzata da questo periodo storico quale è il simbolismo musicale che visto dal punto di vista artistico ci aiuta a guardare oltre, anche se "questa musica non ci piace"!
Con questo pezzo sublime di Claude Debussy, siamo nel primo decennio del '900. I compositori come i pittori non sono statici, guardano oltre e fanno guardare oltre a coloro che vogliono affacciarsi dai loro balconi così nuovi e inesplorati per vedere ciò che l'uomo da sempre desidera: l'Infinito.
Debussy ci mostra questa possibilità di emergere grazie agli accordi sempre più crescenti che non risparmiano il moto delle onde del mare ma creano un collegamento con la tradizione ovvero con il canto gregoriano al quale alludeva anche nelle Ogives, Satie.
Guardiamo quindi, alla possibilità grande di questo periodo, accompagnati da Debussy e "restando a casa" ascoltate, se volete, questa mia esecuzione del Preludio La Cathédrale engloutie: