Mi sorge la domanda pensando ai Notturni di Chopin.
Fryderyk Chopin è stato il compositore che ha fatto "cantare" il pianoforte. Molti l'hanno denominato il poeta del pianoforte proprio perché le sue opere hanno quel piglio così coinvolgente, che il cuore non può che vibrare.
Il termine notturno ha avuto significati diversi secondo le varie epoche. Era già in voga nel XVII secolo in Italia e in Germania, erano pezzi eseguiti all'aperto. Sarà un compositore irlandese, John Field a portare questa forma sul pianoforte. I suoi notturni hanno uno schema prestabilito, cominciano a raccontare qualcosa ma la forma del notturno trova il suo apice con Chopin.
Fryderyc si occuperà di far maturare il lavoro fatto da Field, lo fa rinascere e germogliare. Se vogliamo fare un paragone con la stagione che da pochi giorni caratterizza il nostro tempo, Chopin crea una primavera musicale per questa forma ma credo che l'abbia creata per il pianoforte in sé.
Ascoltando i notturni di Chopin, certamente, rinveniamo il bel canto italiano; infatti Fryderyc amava questo aspetto così unico e originale dello Stivale. Un suo allievo ebbe a dire: [...] Il suo modo di suonare è interamente ricalcato sullo stile vocale di Rubini, della Malibran, della Grisi, ecc. Ma è con una "voce" propriamente pianistica che egli cerca di rendere la maniera particolare di ciascuno di questi artisti.
Quindi, non è sempre notte!
La musica ci porta una novità ogni volta che abbiamo la pazienza di ascoltarla. Non ci dobbiamo far ingannare da titoli che possono alludere a qualcosa che immaginiamo. Attraverso il titolo dobbiamo arrivare a capire il cuore del messaggio, l'essere del compositore, il messaggio per me. Come sta accadendo ad esempio in questo tempo di "quarantena" che stiamo vivendo: non è notte, non è buio ma si sta per spalancare per noi, una novità, il nuovo quotidiano!
Ascoltando un pezzo possiamo rimanere indifferenti o possiamo avere una possibilità per vedere. Secondo me sta accadendo questo oggi.
Non posso che parlarvi attraverso il mezzo che mi fa guardare la vita con una lente di ingrandimento, la musica, il mio vivere, la mia passione e professione; attraverso di essa arrivo al Mistero!
Vi faccio ascoltare due notturni che sono particolarmente caratteristici tra tutti quelli composti dal compositore polacco. I due pezzi, sono tratti dall'opera 48 e sono il numero uno e il numero due.
Il primo è stato paragonato ad una ballata per il suo temperamento ma è sopratutto uno dei più drammatici nonché il più lungo, vuole essere un diario intimo. Nel secondo, invece, troviamo una certa calma caratterizzata da un lieve strato di tristezza ma che poi, verso la fine, trova la sua pace. Sono stati composti nell'autunno del 1841 e pubblicati a Parigi nel mese di novembre dello stesso anno. La dedica riportata sulla partitura, si riferisce a Laure Duperré, figlia dell'ammiraglio Victor-Guy Duperré, una delle allieve preferite di Chopin.
Ecco una esecuzione dei due Notturni risalente all'anno 2010, presente sul mio canale YouTube e che vi faccio ascoltare su questa pagina:
Fryderyc si occuperà di far maturare il lavoro fatto da Field, lo fa rinascere e germogliare. Se vogliamo fare un paragone con la stagione che da pochi giorni caratterizza il nostro tempo, Chopin crea una primavera musicale per questa forma ma credo che l'abbia creata per il pianoforte in sé.
Ascoltando i notturni di Chopin, certamente, rinveniamo il bel canto italiano; infatti Fryderyc amava questo aspetto così unico e originale dello Stivale. Un suo allievo ebbe a dire: [...] Il suo modo di suonare è interamente ricalcato sullo stile vocale di Rubini, della Malibran, della Grisi, ecc. Ma è con una "voce" propriamente pianistica che egli cerca di rendere la maniera particolare di ciascuno di questi artisti.
Quindi, non è sempre notte!
La musica ci porta una novità ogni volta che abbiamo la pazienza di ascoltarla. Non ci dobbiamo far ingannare da titoli che possono alludere a qualcosa che immaginiamo. Attraverso il titolo dobbiamo arrivare a capire il cuore del messaggio, l'essere del compositore, il messaggio per me. Come sta accadendo ad esempio in questo tempo di "quarantena" che stiamo vivendo: non è notte, non è buio ma si sta per spalancare per noi, una novità, il nuovo quotidiano!
Ascoltando un pezzo possiamo rimanere indifferenti o possiamo avere una possibilità per vedere. Secondo me sta accadendo questo oggi.
Non posso che parlarvi attraverso il mezzo che mi fa guardare la vita con una lente di ingrandimento, la musica, il mio vivere, la mia passione e professione; attraverso di essa arrivo al Mistero!
Vi faccio ascoltare due notturni che sono particolarmente caratteristici tra tutti quelli composti dal compositore polacco. I due pezzi, sono tratti dall'opera 48 e sono il numero uno e il numero due.
Il primo è stato paragonato ad una ballata per il suo temperamento ma è sopratutto uno dei più drammatici nonché il più lungo, vuole essere un diario intimo. Nel secondo, invece, troviamo una certa calma caratterizzata da un lieve strato di tristezza ma che poi, verso la fine, trova la sua pace. Sono stati composti nell'autunno del 1841 e pubblicati a Parigi nel mese di novembre dello stesso anno. La dedica riportata sulla partitura, si riferisce a Laure Duperré, figlia dell'ammiraglio Victor-Guy Duperré, una delle allieve preferite di Chopin.
Ecco una esecuzione dei due Notturni risalente all'anno 2010, presente sul mio canale YouTube e che vi faccio ascoltare su questa pagina: