...vi devo ancora 8 ducati!
La caratterialità di Wolfgang Amadeus Mozart e il suo porsi sono la sua carta d'identità. Oggi vi presento una sonata molto particolare, dalla quale si evince molto bene questo suo temperamento ma anche il genio che lo caratterizza in ogni sfaccettatura del quotidiano.
Vi starete domandando come mai il titolo di questo post parli di debiti e quindi di denaro. Lo spirito di ricerca che mi caratterizza mi ha portato a mettere il naso ancora una volta nella corrispondenza di casa Mozart, più precisamente quella del giugno 1788, periodo nel quale Amadeus compose la Sonata K 545 che poi fu pubblicata dopo la sua morte. In questa opera per pianoforte catalogata come Sonata in do maggiore K 545 troviamo aspetti molto interessanti che ci denotano la figura del nostro compositore.
Passaggi insidiosi come arpeggi spezzati, scale veloci nell'allegro e effetti d'eco nel rondò come nell'allegretto, il secondo movimento caratterizzato dal basso albertino che fa sentire lo stile galante e quindi lo stile compositivo "nuovo" per le sinfonie.
Essa nasce tra promesse non tanto mantenute e amicizie che si allontanano dall'etimologia stessa della parola..
Mozart scrive alcune lettere ad un certo Johann Michael Puchberg, un commerciante di tessuti che visse a Vienna tra il '700 e l' '800, il quale non esitò a prestare denaro ad Amadeus per la sua precarietà economica. Questi scritti oggi ci fanno sorridere e nello stesso tempo riflettere; simpatico è il modo con il quale Mozart si rapporta, chiamando Puchberg: carissimo fratello, venerabile confratello, carissimo, ottimo amico ecc... gli promette di rimettere i debiti, insomma cerca di farselo amico più di quanto gli è corrisposto questo sentimento.
In un qualche modo Mozart se l'è sempre cavata ma con una bella faccia tosta diremmo oggi!
Vienna, inizio giugno 1788
Carissimo fratello!
La vostra vera amicizia e il vostro amore fraterno mi rendono così ardito da chiedervi un grande favore; - vi devo 8 ducati. - Oltre al fatto che al momento non sono in grado di rimborsarveli, la mia fiducia verso di voi si spinge così lontano, che oso pregarvi di aiutarmi con 100 fiorini fino alla settimana prossima [...]
il vostro devotissimo fratello
W.A.Mozart
Vienna, prima del 17 giugno 1788
Venerabile confratello,
carissimo, ottimo amico!
La certezza che voi siete mio vero amico e che mi conoscete come uomo onesto, mi incoraggia ad aprirvi completamente il mio cuore e a farvi la seguente richiesta. Con la mia innata sincerità, andrò diritto al sodo, senza tanti complimenti.
Se voleste avere la bontà e l'amicizia di venirmi in aiuto per uno o due anni con uno o due migliaia di fiorini, contro i dovuti interessi, mi fareste un enorme favore! Troverete certamente anche voi sicuro e vero che è difficile, perfino impossibile, vivere quando bisogna aspettare un guadagno dopo l'altro! Se non si ha una certa, seppur minima, scorta indispensabile, non è possibile tenere i propri affari in ordine. Con niente non si fa niente. [...]
il vostro vero, intimo amico e fratello
W. A. Mozart
Tratto da: Tutte le lettere di Mozart, Zecchini Editore, pp. 1765, 1766.
Alla luce di questi brevi estratti di alcune lettere di Mozart, vi propongo l'ascolto della Sonata K 545, nata proprio nel periodo dell'amicizia con Puchberg. Buon ascolto!