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Chiamato per nome...è un'altra cosa!

Ciao Simone!


Vi è mai capitato di sentirvi chiamati per nome? è una esperienza che non ha pari!
Quando ad un certo punto senti che un altro si rivolge esclamando il tuo nome è come se tutta la persona rinascesse. 
L'altra mattina mi sono recato nel centro della Città, l'intento era quello di portare a termine delle commissioni ma ad un certo punto ho incontrato un amico che non pensavo di trovare e che era da molto tempo che non vedevo. Anche lui si trovava in quel punto della Città per il suo lavoro, è un organaro, un artigiano che costruisce e cura la manutenzione di organi a canne. E' stato bello incontrarlo soprattutto perché mi sono sentito chiamare per nome. Salvatore è una persona gentile e che sa far passare il suo amore per il lavoro che svolge e che non è facile incontrare perché è Calabrese ma si sposta continuamente per lavoro. Mi sono sentito chiamare e questo è stato il punto di partenza della giornata. Chiamato, perché un giorno ci siamo conosciuti, chiamato, perché è bello incontrarsi, chiamato, perché non è scontato che uno si ricordi il tuo nome. Quindi, chiamato per nome è l'esperienza che cambia, l'assaggio non della cordialità ma del muoversi verso un altro, con la sorpresa di un bene che non si aspetta ma che accade perché c'è l'impatto della realtà.
Tutto questo mi ha fatto pensare alla Bagatella di Beethoven, la famosissima: "Per Elisa". Questa Elisa non è mai esistita per il compositore di Bonn, non l'ha mai chiamata per nome. Ludwig van Beethoven ha invece chiamato per nome Teresa Malfatti, una donna che intorno al 1810 aveva sperato di sposare. Quindi? c'è stato un errore nell'intitolare questo pezzo per pianoforte? Sì! 
Non è Per Elisa ma la Bagatella in la minore WoO 59 ha come autografo "Per Therese".
L'equivoco l'ha creato un certo Ludwig Nohl che pubblicò il pezzo dopo la morte di Beethoven, nel 1867.
Capita, quindi, di chiamare per nome una persona pensando che si chiami proprio così. Nel caso della Bagatella, il manoscritto perduto ha fatto la sua parte tanto da indurre chi l'ha pubblicata a scrivere un altro nome. Sentirsi chiamare per nome e sapere che si è nella mente della persona che ti chiama, secondo me, è la composizione musicale più bella. Non c'è compositore o opera d'arte che tenga, quando ti senti chiamato per nome; sei in qualche modo nel cuore della persona. Le sfaccettature sono tante per dire che si è nel ricordo di un amico ma quando accade...è il momento per godersi la vita che ti viene donata giorno dopo giorno.

Ora vi propongo una mia esecuzione di Per Teresa ma fateci caso a quando vi chiamano per nome: sarà l'esperienza più bella di tutto ciò che il vostro orecchio può ascoltare, perché si mette in moto il cuore. Ricordarsi di una persona e cercarla è la prova che il cuore è vivo!
Buon ascolto!


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