Attraverso quella posta
"Attraverso quella posta si apre quella porta."
Oggi voglio condividere con voi un particolare di un film che non conoscevo prima di qualche giorno fa. Il Postino, l'ultimo successo di Massimo Troisi risalente al 1994, uno di quei film che quando lo vedi non puoi che commuoverti. La semplicità del protagonista è la chiave di volta per ogni situazione che si colora del quotidiano. Mi colpisce che nell'incalzare della sua ricerca del lavoro forse rassegnata e sfaticata, il protagonista Mario Ruoppolo, si ritrova in una trama di rapporti che lo portano a conoscere un poeta, Pablo Neruda. Mario vive in un'isola del sud Italia dove le giornate si dipanano lentamente come le reti dei pescatori che su quell'isola avevano solamente quella grande attesa e risorsa economica, la pesca. Mario si ritrova a fare il postino di questo perfetto sconosciuto (per lui) il poeta Neruda che si trova su quell'isola in asilo politico. Da quell'accadere, dal portare la posta ogni giorno a Neruda ecco che in lui cambia qualcosa, si accende il desiderio e questo coincide anche con l'innamoramento dopo aver visto Beatrice, figlia della proprietaria della locanda dell'isola.
Il poeta diventa un punto di riferimento per Mario. Questo fatto è importante perché se non fosse stato per questo Pablo, Mario sarebbe rimasto prima di tutto disoccupato ma soprattutto non avrebbe avuto quel moto vitale che gli ha permesso di fare molti passi, di dare amplificazione al cuore.
Non sto a raccontarvi la trama, vi invito a vedere il film o a rivederlo perché le cose vere e belle non si gustano solamente una volta. Voglio aprire una piccola parentesi in merito a questa cosa.
Se mangiassimo una buona pietanza solamente una volta nella vita, non avrebbe ragione di esistere la qualità di quel cibo, andrebbe perso. Ecco perché alle volte vogliamo riassaporare quel piatto che ci ha fatto accendere il gusto, per far memoria con il palato e il cuore della gustosa prelibatezza di quegli ingredienti che messi insieme formano un'armonia. Allora: assecondiamo il desiderio di rivedere più volte ciò che ci ha colpito, senza farci inibire dal fatto di sentirci poveri perché non stiamo cercando altro. Si ritorna dove il cuore ha vibrato. Quindi rivediamoci il Postino!
Questo film è eccezionale non solo per ciò che accade ma anche per la colonna sonora!
Luis Enriquez Bacalov ha sonorizzato "Il Postino." Una musica dolce e semplice ma che ha del particolare non solo con la sua armonia ma anche per l'orchestrazione e quindi gli strumenti usati. Ascoltando questa meravigliosa musica da film, vengono subito in mente le barche, la battigia, le reti dei pescatori, il profumo genuino della cucina e dei prodotti della terra. Un Oscar come migliore colonna sonora non poteva che andare a questo capolavoro di Bacalov.
Ascoltatela in questa esecuzione in concerto con il mio collega clarinettista Cristiano Raffaele.
«Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l'esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla.»
Pablo Neruda